Guardo il tabellone… il risultato mi indica che siamo sotto di tre punti ,mancano 20 secondi alla fine del primo tempo chiedo un time out e preparo l’ultima azione con una rimessa da fondo campo.
Sviluppo visivamente l’azione ….realizziamo il canestro e subito dopo, il suono della sirena che invita le squadre a guadagnare gli spogliatoi, inizio a pensare a che tipo di comunicazione efficace trasmettere nella pausa alla mia squadra.
Effettuo i passi che mi conducono negli spogliatoi, chiedo le statistiche del primo tempo per analizzare quello che i numeri esprimono, tiri da due, tiri da tre , tiri liberi, rimbalzi difensivi ed offensivi, palle recuperate e perse, valutazioni.
I numeri non mi hanno mai impressionato in maniera importante, ho sempre dato ascolto ai messaggi che mi arrivano dal campo. L’ultimo tratto da superare per entrare negli spogliatoi è il più difficile non ci sono ostacoli fisici da passare ma predisporre tutto, me stesso, verso una comunicazione efficace.
Comunicazione efficace significa mettere in condizione l’altro all’ascolto, accoglienza, alleanza e adesione; le parole sono come dei pugni quando devono colpire e delle carezze quando devono procurare piacere.
Non si può non comunicare.
Per comunicare bisogna essere in due ( me ed i giocatori), stabilire un contatto emotivo di fiducia di incontro e di efficacia; il pensiero va all’ultima azione positiva del secondo quarto quando sono riuscito a capire e a farmi capire nella disposizione da avere all’interno del campo.
Sono nello spogliatoio, siamo tutti attenti e determinati ed inizio a comunicare ; con il suono delle parole riesco ad evocare pensieri e concetti ed il tono che utilizzo risulta deteminante; la predisposizione all’ascolto è molto positiva sono in piena sintonia.
Dichiaro di essere soddisfatto e invito tutti a migliorare le situazioni di gioco con il solo mezzo della domanda: ”credi che sia meglio difendere in anticipo o in attesa?” “Se sei raddoppiato come migliori il tuo angolo di passaggio?” e invito la squadra a riflettere “la caratteristica delle persone/squadre vincenti e sapersi sicuri, forti liberi soprattutto nelle partite”.
Credo di essere riuscito ad evocare sensazioni ed immagini per creare suggestioni e desideri.
La comunicazione efficace viaggia di pari passo con la soddisfazione dei bisogni, dei valori e la condivisione di potenzialità, comunicare in maniera efficace corrisponde ad essere coerenti tra quello che si dice e quello che si esprime in maniera non verbale.
Comunicare che “vinceremo” deve essere accompagnato dalla comunicazione paraverbale, non chino il capo, non posso stimolare ed incoraggiare un mio atleta bloccato di fronte ad una difficile situazione tecnica, non guardandolo negli occhi.