L’Autostima non può essere considerato un elemento secondario come le magliette per l’allenamento i pantaloncini e double-face, ma la componente fondamentale da portare nel proprio zaino pre-allenamento giornaliero.
Ancora poche settimane e ripartiranno i campionati nazionali di basket e la maggior parte del tempo durante la fase preparatoria e svolgimento dei campionati dovrebbe essere dedicata allo sviluppo ed al miglioramento dell’autostima personale.
Ma cosa è l’Autostima?
L’autostima è definita come un processo di pensiero auto centrato che permette a ognuno di “darsi un valore”, letteralmente “fare una stima” di se stesso.
Una buona autostima si fonda sulla capacità di approvare, o meglio di auto
approvare, le percezioni del proprio sé, della capacità di gestire le
situazioni, in una condizione di successo.
L’Autostima applicata al Mondo del Basket si sviluppa nei singoli quando si percepisce che grazie al gioco di squadra si vincono i titoli e non con le individualità.
Il grande Michael Jordan, come scrive Phil Jackson nel suo libro, nonostante il suo immenso talento e l’elevato quoziente di Autostima, non riuscì a vincere un titolo finche non scoprì, insieme ai suoi compagni come utilizzare al meglio il sistema offensivo dei Chigaco Bulls.
Gli elementi coinvolti, alla base del senso di auto stima, possono essere
divisi in tre tipologie:
– elementi di origine cognitiva: rappresentano l’insieme delle conoscenze
che ciascuno di noi matura nel corso della vita, riguardano le
informazioni relative al sé che provengono dal mondo esterno;
– elementi di origine affettiva: riguardano il rapporto che ognuno di noi
ha rispetto agli stati sentimentali, come vengono vissute le emozioni, il
livello di permeabilità agli affetti e la capacità di ricevere emozioni;
– elementi di carattere sociale: riguardano il bisogno di appartenenza e di
riconoscimento della persona, in base alla possibilità di influire sul
gruppo, di essere da esso approvati e quindi accettati.
L’autostima è una condizione soggettiva, e in quanto tale modificabile nel
tempo, in base allo svilupparsi e susseguirsi delle esperienze di vita. Il
valore che noi ci attribuiamo e che gli altri ci attribuiscono, si
influenzano reciprocamente, costantemente, e la qualità e la percezione delle
relazioni che sviluppiamo in tal senso verso il mondo esterno, ma
soprattutto verso noi stessi, determinano il nostro grado di autostima.
E’ una dimensione dinamica, indefinita, fluida.
Questo aspetto è di estrema importanza negli Sport di Squadra e soprattutto nel Basket perché permette al Coach di far riflettere i
suoi Atleti verso l’instaurarsi di una condizione di agio attraverso lo
sviluppo di un atteggiamento critico positivo nei confronti degli altri e
di se stessi.
Alla base della nostra autostima ci sono le aspettative che abbiamo
su noi stessi, quanto riusciamo a soddisfarle e come. Per questo motivo
l’autostima, intesa come buona opinione di noi stessi, è intrinsecamente legata al livello di autorealizzazione: tanto più ci sentiamo realizzati ed efficaci nella conduzione della sfide quotidiane e nel superamento degli ostacoli che incontriamo o delle paure che affrontiamo, tanto più il nostro livello di autostima sarà alto, solido e motivante.